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Come non pagare il canone Rai, metodi legali

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Il 31 gennaio scade il termine per il pagamento del canone Rai, 113,50 euro senza sanzioni. Come ogni anno infinite sono le polemiche e le strategie proposte soprattutto online per raggirare il pagamento. Ma al di là delle discussioni, una regola è certa: se si è in possesso di un apparecchio televisivo bisogna pagare. Il canone non è un abbonamento bensì una tassa sul possesso decisa da una legge (Regio decreto 246 del 1938) tuttora in vigore. Chi decide di non pagare più deve necessariamente effettuare una disdetta, altrimenti sarà soggetto al versamento di una sovrattassa e di una multa. Detto questo, tra leggende e realtà esistono dei modi legali per non pagare il canone, vediamo quali.

Se in casa non abbiamo la tv ma solo la radio ed una connessione internet, il canone Rai non è dovuto. Sfatiamo infatti il mito che dice che il canone si paga anche se si utilizza il web per vedere i canali Rai. In questo caso infatti non si è soggetti ad alcun pagamento. Lo ha spiegato la stessa Rai in questo documento del 21 febbraio 2012 dove dice: “La Rai, a seguito di un confronto avvenuto questa mattina con il Ministero dello Sviluppo Economico, precisa che non ha mai richiesto il pagamento del canone per il mero possesso di un personal computer collegato alla rete, i tablet e gli smartphone”.

Per sfuggire legalmente al pagamento del canone Rai la disdetta è valida solo per questi tre casi:

  • Comunicare all’Agenzia delle entrate (Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio territoriale di Torino 1 Sportello S.A.T. Casella postale 22 – 10121 Torino), tramite raccomandata a.r., il mancato possesso di apparecchi televisivi in conseguenza di una rottamazione, un incendio, un furto
  • In caso di cessione  degli apparecchi, bisognerà segnalare le generalità del nuovo proprietario
  • Oppure, quando non si intende più utilizzare un televisore senza però disfarsene definitivamente, si può disdire il canone Rai chiedendo il “suggellamento” dell’apparecchio. Una pratica attualmente solo “teorica” e quasi non più fisica. Con  il suggellamento infatti  l’utente si impegna non utilizzare l’apparecchio televisivo. Per fare questo è necessario effettuare una richiesta di suggellamento, che  deve essere inviata tramite lettera raccomandata A/R all’Agenzia delle entrate (Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio territoriale di Torino 1 Sportello S.A.T. Casella postale 22 – 10121 Torino) il suggellamento (chiusura tramite appositi involucri) degli apparecchi, in modo da risultare inutilizzabili. Questa operazione costa 5,16 euro per ogni apparecchio da suggellare.

L’esenzione per gli anziani con meno di 517 euro al mese. La legge 248/2007 prevede l’abolizione del canone per gli ultrasettantacinquenni, ma non per tutti. Per far valere i propri diritti infatti bisogna aver compiuto 75 anni entro il termine di pagamento del canone; non convivere con altri soggetti (diversi dal coniuge) titolari di reddito proprio; possedere un reddito che unitamente a quello del coniuge convivente, non superi 516,46 euro mensili per 13 mensilità, un reddito annuo lordo non superiore a 6.713,98 euro. Se si è in possesso di tali requisiti la domanda di esenzione va presentata inviando per raccomandata A/R il modulo di dichiarazione sostitutiva, scaricabile qui . La domanda va inoltrata sempre all’indirizzo che abbiamo segnalato sopra, oppure in alternativa consegnata agli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate.

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